Santi, eremiti e streghe nel bosco di Tesserete

Il bosco di S. Clemente, Redde e S. Bernardo, fra Tesserete e Comano, che accoglie la gara di staffetta dei Campionati Europei è un luogo ricco di storia e impregnato di leggende e di magia. Notoriamente è un bosco dove non ci sono molte sorgenti e dove l’acqua per rinfrescare i molti orientisti, i corridori, gli escursionisti, i biker, i passeggiatori di cani che giornalmente lo frequentano, scarseggia.
Non per nulla, gli abitanti della zona, quando nel 1300. decisero di costruire una chiesa in mezzo al bosco, la intitolarono a S. Clemente, il santo dell’acqua. A questa chiesetta, punto di partenza di molti allenamenti di C.O., usavano salire in processione in periodi di siccità. A Comano, il villaggio a sud del bosco teatro della staffetta di C.O., ricordano che la gente, per implorare la pioggia tanto necessaria alle coltivazioni, arrivava a S. Clemente perfino da Carona, e risaliva la collina scalza, a pè piatt, cui zòcur in man, a piedi nudi, con gli zoccoli in mano.

A poca distanza dalla chiesetta di S. Clemente, la torre di Redde, costruita nel Duecento dalla famiglia Rusca di Como per il controllo del territorio, lascia trasparire storie di ladroni e briganti che tentavano di assalire la casa-fortezza. La tradizione orale racconta perfino di una contessa, obbligata ad un matrimonio infelice, che scavò una galleria sotterranea per fuggire dalla torre e dal suo triste destino. Chissà che una lanterna di controllo della staffetta o della 5-giorni non venga posata proprio all’uscita di questa galleria!

Sempre in questo bosco, dove è prevista anche l’ultima tappa della EGK 5 giorni svizzera, su un promontorio che si affaccia sopra il paese di Comano, si trova l’oratorio di S. Bernardo, che come S. Clemente e la torre di Redde è un punto di riferimento basilare per gli orientisti.
A questo oratorio la gente di Comano saliva sin dal Cinquecento in processione a chiedere l’intercessione del santo per prevenire le calamità naturali, come tempeste e acquazzoni o grandi nevicate.
Nel solco di un’usanza attestata un po’ ovunque in Europa, l’oratorio, per la sua posizione lontana dal paese, fu abitato per molto tempo da un’eremita, che fungeva anche da custode per la chiesa. A Comano la tradizione orale ricorda in particolare un frate, ul Remítur, vissuto a S. Bernardo nei primi decenni dell’Ottocento, autore di prediche impressionanti e al quale sono attribuiti eventi soprannaturali, come il suono spontaneo della campana del santuario alla sua morte.

La campana dell’oratorio di S. Bernardo ancora oggi risuona ora forte e chiara su tutte le colline a nord di Lugano, in occasione della sagra che si tiene sul colle la terza domenica di agosto.

Il bosco di Tesserete è anche popolato di streghe; resta da sperare che gli orientisti non subiranno i loro malefici nel transito di valloni e vallette, una delle quali ha proprio il nome di Val di stríi, valle delle streghe, perché nelle pozze di questa valle andavano le streghe a fare il bucato.
Un’altra spiegazione attribuisce il nome della Val di stríi ad una vanità tipica delle streghe, praticata dalle donne di Comano che in questa zona portavano le mucche al pascolo. Dovendo solo controllare il bestiame per molte ore, come le streghe si pettinavano a lungo i capelli, cosa che la morale di quei tempi non gradiva.


Testo: Lidia Nembrini, su dati tratti da “Comano” Repertorio toponomastico ticinese, CRT,
Zurigo-Bellinzona 1984.
Foto: archivi vari